Yahya Sinwar è nasce il 29 ottobre 1962 nel campo profughi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, in una famiglia originaria della città di al-Majdal (oggi Ashkelon), dalla quale erano stati sfollati nel 1948 durante la guerra arabo-israeliana. Sinwar è cresciuto in un ambiente caratterizzato da povertà e difficoltà, con la sua famiglia che dipendeva dai servizi forniti dall’UNRWA (agenzia delle Nazioni Unite).
Giovanissimo, Sinwar si unì ai Fratelli Musulmani e studiò all’Università Islamica di Gaza, dove si laureò in lingua araba. Durante gli anni universitari, guidò il “Blocco Islamico,” la branca studentesca della Fratellanza Musulmana. Nel 1985, fondò un apparato di sicurezza per i Fratelli Musulmani, noto come “Al-Majd,” il cui scopo era resistere all’occupazione israeliana e combattere i palestinesi che collaborano con le autorità israeliane, spesso fornendo informazioni su attività, organizzazioni e personaggi importanti della resistenza.
Sinwar fu arrestato per la prima volta nel 1982 e rilasciato dopo pochi giorni, ma venne nuovamente arrestato nel 1988 e condannato a quattro ergastoli per omicidi legati a collaboratori palestinesi. Durante i suoi 23 anni di prigionia, mantenne un’influenza significativa sui compagni detenuti e studiò la lingua e la cultura israeliana, diventando fluente in ebraico.
Dopo essere stato rilasciato nel 2011 come parte del “Shalit Deal,” un accordo di scambio prigionieri tra Hamas e Israele, Sinwar entrò nel comitato politico di Hamas, guadagnando rapidamente potere fino a diventare il leader effettivo del movimento di resistenza a Gaza. Fu scelto come capo del Bureau politico di Hamas nel 2024.
Sinwar era attualmente ricercato dalle autorità israeliane, che lo consideravano un obiettivo principale a causa del suo ruolo nella leadership di Hamas e della sua partecipazione a operazioni contro Israele.