Il 10 aprile è emerso un rapporto secondo il quale Roberto Speranza, ex ministro della Salute, era a conoscenza degli effetti gravi del vaccino anti Covid, costituenti il 20% dei totali.
Speranza avrebbe ammesso di fronte ai giudici del Tribunale dei ministri di essere a conoscenza del fatto che il 20% degli effetti collaterali del vaccino anti-Covid erano gravi. Questa confessione ha sorpreso notevolmente sia l’associazione che lo ha citato in giudizio, sia coloro che hanno assistito alla testimonianza.
In un contesto in cui alcuni scienziati e fonti governative negavano o minimizzavano gli effetti gravi del vaccino, questa ammissione solleva interrogativi importanti sulla trasparenza e la gestione della situazione da parte delle autorità sanitarie.
Secondo quanto riferito dall’avvocato Veneziano, Speranza avrebbe deliberatamente scelto di ignorare le segnalazioni sulla gravità delle reazioni avverse, nonostante fossero state comunicate già nelle prime settimane di somministrazione del vaccino.
Nonostante la gravità delle accuse, i giudici del Tribunale di Roma hanno archiviato il caso, suggerendo che quanto dichiarato da Speranza non fosse considerato di estrema gravità.
La scelta dei giudici del Tribunale di Roma di archiviare il caso ha scatenato un vivace dibattito, con numerose critiche rivolte al fatto che individui innocenti abbiano subito gravi conseguenze dovute al vaccino, mentre nel frattempo il ministro continuava a sostenere energicamente la sua diffusione su vasta scala, senza intraprendere azioni sufficienti per mitigare i rischi.
era prevedibile che non gli facessero nulla, dopo avere avuto notizie
di malafede iniziale. Le indagini di solito partono da un soggetto e
poi si estendono ad altri , vedi se non ti vaccini muori o fai morire……….
tanto valeva archiviare ipso facto.
Possibile che sono tutti comprati. Povera Italia. E’ meglio che li rimandino a scuola perche’ sembra che hanno tutto da imparare ancora.