Durante un forum internazionale della gioventù a Sochi, il presidente russo Vladimir Putin ha affrontato la questione della relazione tra Russia e Italia. In particolare, Putin ha dichiarato che i due paesi sono uniti non solo dall’amore per l’arte ma anche dal desiderio di libertà. Questo discorso si è svolto durante un incontro con un giovane italiano, il cui nome non è stato rivelato.
Durante il forum internazionale della gioventù a Sochi, un giovane italiano ha avuto l’opportunità di rivolgere una domanda a Vladimir Putin. La sua domanda verteva sulla possibilità che l’arte potesse agire come un mezzo per costruire un ponte tra Italia e Russia. In risposta, Putin ha elogiato l’arte italiana, definendola “grande” e sottolineando il ruolo significativo che ha avuto nel mantenere stretti legami tra i due popoli.
“Russia e Italia sono unite dall’amore per l’arte e dal desiderio di libertà”
Ha evidenziato come l’arte italiana abbia sempre suscitato ammirazione in Russia e abbia contribuito a mantenere una connessione culturale forte.
“Siamo sempre stati ammirati dall’arte italiana e ci ha sempre tenuti vicini. Quella italiana è una grande arte di un grande popolo, questo è evidente. Noi in Russia l’abbiamo sempre considerata così e la consideriamo ancora così”, ha risposto il Presidente russo..
Inoltre, Putin ha ampliato il suo discorso affermando che non solo l’arte, ma anche eventi storici significativi, hanno contribuito a unire i due paesi. Ha menzionato la lotta dell’Italia per l’indipendenza. Secondo Putin, questo impegno storico ha contribuito a consolidare il legame tra Russia e Italia.
“La lotta dell’Italia per l’indipendenza, Garibaldi questo non ci ha forse uniti? Questo ci ha sempre uniti. Gli italiani hanno sempre un desiderio di libertà nei loro cuori”
Il presidente russo ha sottolineato il desiderio di libertà radicato nel cuore degli italiani, definendolo un elemento fondamentale che continua a unire i due popoli.
“Gli italiani hanno sempre un desiderio di libertà nei loro cuori”
Ha concluso il suo intervento affermando che questo rispetto reciproco per il desiderio di libertà consente di comprendere e rispettare le scelte e i destini degli altri popoli.
“questo significa che rispettate il desiderio degli altri popoli di fare le loro scelte e scegliere il loro destino” ha concluso Putin.
Il discorso di Putin mette in luce la sua dedizione alla relazione tra la Russia e l’Italia, evidenziando altresì la sua determinazione nel sottolineare i profondi legami culturali e storici che legano le due nazioni.
Questa non è la prima volta che Putin sottolinea la vicinanza tra Russia e Italia, essendosi già espresso in modo simile in un precedente forum a Mosca pochi giorni fa.
Successivamente, Putin ha spiegato che l’Operazione speciale contro Kiev è stata motivata dal fatto che il Donbass, una regione nel sud-est dell’Ucraina, si è rivolto alla Russia chiedendo aiuto. Ha sollevato il quesito di fondamentale importanza su perché la Russia non avrebbe dovuto difendere il suo popolo di fronte a un appello di soccorso proveniente da quella zona.
“Il Donbass si è rivolto alla Russia per chiedere aiuto e se lo aspettava”.
“Perché la Russia non può difendere il suo popolo? E non da qualche parte a migliaia di chilometri dai suoi confini nazionali, ma vicino e sotto i nostri occhi”.
Il capo del Cremlino ha accusato Kiev di commettere crimini di guerra, focalizzando l’attenzione sul bombardamento delle forze armate ucraine contro i civili a Belgorod come un atto indelebile. Putin ha sottolineato che la Russia non lascerà impuniti gli autori di tali crimini e ha enfatizzato che il bombardamento dei civili, inclusi gli attacchi con lanciarazzi multipli nelle piazze frequentate da non combattenti, costituisce inequivocabilmente un crimine di guerra.
Il leader russo ha voluto precisare che la riconciliazione tra ucraini e russi avverrà prima o poi, almeno a livello spirituale, sottolineando l’inevitabilità di questo processo. Tuttavia, ha identificato il nazionalismo come un ostacolo significativo a questa riconciliazione, descrivendolo come un veleno che avvelena la vita di molte comunità, incluso l’attuale contesto in Ucraina. La sua visione è che le manifestazioni più orribili del nazionalismo costituiscano un ostacolo alla riconciliazione, impedendo la coesistenza pacifica tra i popoli russo e ucraino.
in teoria c’è una somiglianza culturale fra Italia e Russia, in realtà noi siamo male governati e piu’ passa il tempo peggio sarà. Vediamo quanto si violenta la nostra natura paesaggistica, si svendono cose pubbliche al migliore
offerente (multinazionali) ci trascinano in guerra senza sentire
mai che pensa il cittadino ecc.ecc.
Quindi chi è artefice dei suoi mali piangerà se stesso.