La storia dei “Sorci Verdi” e dell’espressione “Ti faccio vedere i sorci verdi” ha le sue radici nella 205ª Squadriglia da Bombardamento della Regia Aeronautica Italiana, la forza armata del Regno d’Italia.
Negli anni ’30, la 205ª Squadriglia, reparto speciale dell’Aeronautica Italiana, divenne celebre per l’adozione di un emblema insolito: tre topi verdi, raffigurati sulla carlinga dei loro aeroplani trimotori. Questa squadriglia fu la prima a utilizzare aerei trimotori e si distinse per i successi ottenuti in competizioni internazionali. Questa squadriglia, pioniera nell’uso di tali velivoli, era stata acclamata in tutto il mondo per i suoi straordinari successi nelle competizioni internazionali.
Il regime fascista, con orgoglio patriottico, celebrò gli abili piloti italiani, conferendo loro una fama leggendaria che accese la passione e il coraggio nei cuori di tutti. Il simbolo dei tre topi verdi, divenne un’icona di coraggio e abilità aerea.
L’espressione “Ti faccio vedere i sorci verdi” ebbe origine dalla squadriglia stessa. Si dice che sia stata utilizzata per la prima volta in un contesto dialettale romanesco, quando un sottufficiale esclamò: “Domani annamo su Barcellona e je famo vede li sorci verdi!” Questo avvenne durante una missione di bombardamento dell’Aviazione Legionaria italiana in Spagna nell’estate del 1937.
Un’altra teoria suggerisce che l’origine dell’espressione possa essere legata alla vittoria straordinaria ottenuta dalla squadriglia durante la competizione aeronautica Istres-Damasco-Parigi, dove gli aerei SM.79 ‘Sparviero‘ si classificarono al primo, secondo e terzo posto.
In entrambi i casi, “Ti faccio vedere i sorci verdi” divenne un modo di esprimere una minaccia o una determinazione a umiliare o sconfiggere qualcuno, facendo riferimento al coraggio e all’abilità dimostrati dalla 205ª Squadriglia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la squadriglia partecipò a missioni di bombardamento, questa minaccia divenne ancora più tangibile, poiché chi “vedeva i sorci verdi” si trovava in seri guai.