La verifica del c.d. «green pass» deve rispettare il regolamento UE 679/ 2016 (GDPR).
Su incarico dell’Organizzazione Mondiale della Vita, dell’Associazione l’Eretico, delle Associazioni di Partite IVA, la piattaforma Avvocati per i Diritti e le Libertà, nella persona dell’Avvocato Francesco Caronia, ha fornito parere in relazione alle incombenze privacy degli esercenti attività commerciale e degli agenti accertatori.
Chiunque intenda procedere alla verifica del c.d. «green pass», dunque, deve essere espressamente nominato dal Titolare del trattamento (Ministero della Salute) e deve osservare l’art. 29 GDPR (il responsabile del trattamento dei dati, o chiunque agisca sotto la sua autorità, e che abbia accesso ai dati personali, deve essere istruito dal titolare del trattamento), l’art. 32 GDPR, paragrafo 4 (chiunque agisca sotto l’autorità del titolare e abbia accesso ai dati personali, non deve trattare tali dati se non è istruito in tal senso dal titolare del trattamento) e l’art. 39 GDPR (Il Data Protection Officer deve curare la sensibilizzazione e la formazione del personale che partecipa ai trattamenti e alle attività di controllo).
Pertanto, il soggetto che intenda controllare la Certificazione COVID-19 deve essere stato nominato Responsabile del trattamento dati dal Titolare del trattamento dati (Ministero della Salute), deve avere assolto all’obbligo di formarsi ex artt. 29, 32, 39 del GDPR, deve rilasciare l’informativa relativa al «quadro di fiducia» all’interno del quale si collocano le procedure per la verifica dei dati contenuti nel «green pass», indicando, precisamente i soggetti deputati al controllo delle certificazioni, e le misure per assicurare la protezione dei dati personali sensibili contenuti nelle certificazioni (art. 9 DL 52).
È sempre stato bello avere a che fare con persone intelligenti, a maggior ragione di questi tempi così bui non di certo solo e unicamente a causa di una “pandemia” (sempre che si possa definire tale) ma quasi esclusivamente più per una questione “politica” (sempre se si possa definire unicamente così). Nonostante la caccia alle streghe della quale parli nolenti o volenti tanta gente ci sta sbattendo finalmente il muso e tutto l’astio nei confronti dei “no vax” sta lasciando molto più spazio a dubbi e perplessità su chi invece appunto ha sempre incitato a puntare il dito contro a chi per dei validi motivi ha scelto di non prestarsi ad una sperimentazione di massa (sempre negata seppur evidente) imposta dagli stessi individui che invece dovrebbero tutelare la nostra salute. In 2 anni di “pandemia” è stato detto tutto e il contrario di tutto, ma evidentemente sono ben pochi quelli attenti a dei “piccoli” particolari che dovrebbero invece far capire con chi abbiamo a che fare. Quindi per terminare ringrazio che a questo mondo ci siano ancora persone intelligenti poiché in questi 2 anni di pandemenza (e non pandemia) sono tremendamente sconcertato e schifato da quanta gente pur avendo la verità in faccia si sia sempre voltato dall’altra parte negando che ai nostri “governanti” (se tali si possono definire) tutto interessa tranne che la nostra salute.
il Ministero della Salute da mesi istiga i vaccinati contro i non vaccinati, pubblicamente. Cosi’ agendo ha animato una caccia a streghe e stregoni tant’ e’ che nei social non esistono confronti pacifici, ma offese. Non venitemi a dire che questo atteggiamento si adeguava alla regola europea anno 2016. Speriamo che gli esercenti capiscano qual’ e’ il loro interesse lasciando i panni del giustiziere ammaestrato.idem altri settori usati per mantenere il green,altro che salute .