Migliaia di manifestanti a Londra hanno richiesto l’arresto del presidente israeliano Isaac Herzog in occasione della sua visita ufficiale nel Regno Unito, prevista per oggi, mercoledì 10 settembre 2025.

La richiesta formale, avanzata dal gruppo Friends of Al‑Aqsa, è stata presentata direttamente al Direttore delle Pubbliche Accuse britannico tramite un avvocato specializzato, e si basa sull’accusa che le dichiarazioni del Presidente Herzog dopo gli attacchi di Hamas dell’ottobre 2023, in cui sembrava attribuire a tutti i palestinesi di Gaza una responsabilità collettiva, costituiscano incitamento a crimini di guerra in violazione delle Convenzioni di Ginevra.
I manifestanti citano anche un precedente giudiziario: le sue parole sono state incluse nel dossier del Sudafrica presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) nell’ambito di un’accusa di genocidio contro Israele. Il gruppo sostiene che, nonostante l’immunità normalmente garantita ai capi di Stato, la comparazione con procedimenti analoghi (come i mandati ICC emessi nei confronti di Vladimir Putin) rafforzi la validità della richiesta.
Parallelamente, la stampa sottolinea che Herzog ha in programma colloqui a Londra con il Primo Ministro britannico Keir Starmer, in un clima politico segnato da crescente pressione interna perché il Regno Unito adotti una posizione più dura nei confronti delle operazioni militari israeliane a Gaza.
Il Regno Unito ha dichiarato di non ritenere che le azioni di Israele soddisfino la soglia legale del genocidio, mancando al momento prove sufficienti dell’“intento specifico” richiesto dalla Convenzione. Questa è la posizione espressa in documenti ufficiali e da esponenti politici come l’ex Segretario agli Esteri David Lammy. In base a questa valutazione, le azioni israeliane non configurerebbero un genocidio, pur riconoscendo la gravità della crisi umanitaria.
Diverse organizzazioni, come Amnesty International, e gruppi di studiosi specializzati nel diritto internazionale e nel genocidio (ad esempio, l’International Association of Genocide Scholars) sostengono che esistano elementi concreti per ritenere che nelle operazioni militari israeliane a Gaza sia presente un “intento specifico”. Questi esperti mettono in evidenza dichiarazioni di leader israeliani, la distruzione sistematica di infrastrutture civili e altre prove che, secondo loro, indicano una volontà diretta o indiretta di eliminare in tutto o in parte la popolazione palestinese di Gaza. Per questo motivo, qualificano gli eventi come genocidio e chiedono l’intervento delle autorità giudiziarie internazionali.
