Il 1997 è stato un anno che ha segnato la storia della radio americana, a causa di un episodio tanto inquietante quanto enigmatico avvenuto durante il celebre programma Coast to Coast AM, condotto da Art Bell.
Nella notte dell’11 settembre, un uomo chiamò in diretta, affermando di essere un ex dipendente dell’Area 51, la famigerata base militare nel deserto del Nevada, sinonimo di segreti governativi e teorie sugli UFO. Quella telefonata, carica di emozione e dettagli inquietanti, è diventata una delle telefonate in diretta più discusse nella storia della radio.
Il chiamante si presentò visibilmente agitato, con la voce rotta dal pianto e dalla paura. Disse di aver lavorato di recente all’Area 51 e di essere stato licenziato per “ragioni mediche” poco tempo prima. “Non ho molto tempo”, esordì, spiegando di essere in fuga da forze che lo stavano braccando per impedirgli di parlare. Quello che rivelò nei pochi minuti di conversazione fu un racconto sconvolgente.
Affermò che il governo degli Stati Uniti era entrato in contatto con entità “extradimensionali” sottolineando che non si trattava di extraterrestri, ma di esseri provenienti da un’altra dimensione e che queste entità stavano interagendo con i militari.
Secondo lui, il governo stava nascondendo la verità al pubblico per evitare il panico di massa. Disse che queste entità avevano un’agenda e che il personale dell’Area 51 veniva usato come “esca” per attirarle o studiarle, lasciando intendere che lui stesso fosse stato coinvolto in tali esperimenti.
Il chiamante parlò di un piano imminente per eliminare gran parte della popolazione mondiale. Sostenne che era in corso un’operazione orchestrata tramite tecnologie avanzate per “ripulire” le principali città e ridurre il numero di abitanti. “Stanno preparando qualcosa di grosso”, disse tra i singhiozzi, “e non vogliono che lo sappiamo”. Aggiunse che i sopravvissuti sarebbero stati controllati meglio.
Mentre il chiamante continuava a parlare, con Art Bell che lo incalzava con domande calme ma incisive, la trasmissione si interruppe bruscamente. Il segnale del satellite che trasmetteva il programma collassò, lasciando gli ascoltatori nel silenzio. L’interruzione durò circa 20 minuti, durante i quali il pubblico rimase sospeso tra l’incredulità.
Circa 20 minuti dopo, Art Bell tornò in onda, spiegando che il blackout era stato causato da un raro malfunzionamento del satellite. La coincidenza, tuttavia, fu troppo perfetta per non alimentare speculazioni. Per molti fan del programma, quel guasto non era casuale: era forse un intervento deliberato del governo per censurare il chiamante?
Sette mesi dopo, il 28 aprile 1998, un uomo che si identificò come lo stesso chiamante contattò nuovamente il programma. Questa volta, però, il tono era diverso: dichiarò che la chiamata del 1997 era stata uno scherzo, un’elaborata messinscena per divertirsi e attirare attenzione. Disse di essere un attore dilettante e di aver inventato tutto, ma ammise di non avere spiegazioni per l’interruzione del satellite, cosa che lo aveva spaventato sul serio. “Non so cosa sia successo quella notte”, confessò.
La ritrattazione, però, non convinse tutti. Alcuni ascoltatori notarono discrepanze nella voce e nello stile rispetto alla prima chiamata, ipotizzando che potesse trattarsi di una persona diversa o che il chiamante fosse stato costretto a ritrattare tutto. Senza prove concrete, la questione rimase avvolta nell’ambiguità.
Ad oggi, la chiamata del 1997 rimane uno degli episodi più celebri di Coast to Coast AM.
Era un uomo disperato che cercava di rivelare un segreto sconvolgente? O un abile burlone che ha sfruttato il palcoscenico perfetto? E quel guasto al satellite, una pura coincidenza o qualcosa di più?
La telefonata dell’Area 51 è un enigma che sfida le nostre certezze, che spinge a chiedersi: quanto conosciamo davvero della realtà che ci circonda, e quali verità ci sono celate?

Non credo ci sia bisogno di scomodare “entita’ di altre dimensioni” o la mitica area 51, basta far due chiacchiere col medico di base o due passi fino all’hub piu’ vicino. Se invece alludete alle motivazioni profonde per decenza preferisco considerarle insondabili.
Vi è un romanzo italiano, recentissimo, di persona molto, molto, addentro a questa faccenda. Esso s’intitola: “La luce del lago”, opera prima di Fabrizio Gentili. In esso troverete tutte le risposto e tutti i perché. La forma romanzata è finalizzata a poter parlare apertamente, senza dover fornire riscontro su ogni cosa si racconta.
Il romanzo che è in realtà un saggio con una storia di comodo scritta intorno, è stato presentato da VisioneTV. Questo è il video di presentazione:
https://www.youtube.com/watch?v=e4KYZDPjOYg
Nello specifico, la progettualità genocida esiste eccome. Il romanzo vi spiegherà tutto nel dettaglio.
Pen che sia quello che hanno fatto con il covid e i morti continuano ad esserci a migliaia x effetto delle vaccinazioni non solo qui in Cina non sono messi meglio