La settimana scorsa si è tenuto l’International Conference on Self-Amplifying RNA (ICSA) a Tokyo. Durante questo evento, è stata discussa l’approvazione del vaccino ARCT-154, un vaccino mRNA auto-amplificante (self-amplifying mRNA) per COVID-19, da parte del Ministero della Salute giapponese. Questo è stato annunciato come il primo vaccino di questo tipo approvato al mondo.
L’approvazione di questo vaccino è avvenuta in concomitanza con la campagna di vaccinazione COVID-19 in Giappone, prevista per l’ottobre 2024. Il vaccino mirerebbe a fornire una protezione contro le varianti di Omicron, e i dati clinici indicano che presenta una maggiore immunogenicità rispetto ai vaccini mRNA tradizionali.
La produzione continua di proteina spike da parte dei vaccini a mRNA auto-amplificanti (self-amplifying mRNA vaccines) è un argomento di crescente preoccupazione. Questi vaccini sono progettati per replicarsi all’interno delle cellule ospiti, il che porta a una maggiore produzione di mRNA e, di conseguenza, di proteine virali, come la proteina spike.
Funzionamento dei vaccini auto-amplificanti
Questi vaccini utilizzano un meccanismo che consente la replicazione dell’mRNA dopo che è stato introdotto nelle cellule. Ciò significa che, a differenza dei vaccini a mRNA convenzionali, che producono una quantità limitata di proteina spike, i vaccini auto-amplificanti possono generare una quantità significativamente maggiore e prolungata di questa proteina nel tempo.
Preoccupazioni sulla produzione continua di proteina spike
La preoccupazione principale con l’uso di questi vaccini, è che la produzione di proteina spike continuando nel tempo, possa portare a effetti collaterali gravi o a una risposta immunitaria prolungata.
Ci sono diversi studi che evidenziano i potenziali effetti avversi legati alla proteina spike, che può continuare a influenzare l’organismo anche dopo la risoluzione dell’infezione o della vaccinazione. Ecco alcuni punti chiave emersi dalla ricerca:
- Interazioni della proteina spike con il cuore: Ricerche condotte dall’Università di Bristol hanno dimostrato che la proteina spike può legarsi a cellule nel cuore, causando infiammazione e alterando la funzione cellulare. Questo avviene anche quando la proteina non è più attaccata al virus, suggerendo che essa può avere effetti diretti sul sistema cardiovascolare(British Heart Foundation).
- Complicazioni neurologiche: È stato documentato che i vaccini COVID-19, in particolare quelli a mRNA, possono essere associati a effetti collaterali neurologici come la mielite trasversa, la sindrome di Guillain-Barré e la paralisi di Bell. Queste complicazioni sono state attribuite alla sintesi della proteina spike, che può innescare reazioni infiammatorie e aumentare la permeabilità della barriera emato-encefalica(BioMed Central)(British Heart Foundation).
- Durata della presenza della proteina spike: Alcuni studi suggeriscono che la proteina spike possa rimanere nel corpo e circolare nel sangue anche dopo la risoluzione dell’infezione, contribuendo a complicazioni a lungo termine. (British Heart Foundation).
- Rischi di autoimmunità: La stimolazione della risposta immunitaria da parte della proteina spike potrebbe anche portare a una reazione autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca le cellule del corpo stesso, portando a ulteriori complicazioni(BioMed Central)(British Heart Foundation).
Queste evidenze sollevano preoccupazioni riguardo agli effetti a lungo termine della proteina spike, sia a causa dell’infezione naturale che della vaccinazione.
Se desideri approfondire ulteriormente, puoi consultare le fonti segnalate, nell’articolo della British Heart Foundation e la revisione sugli effetti avversi neurologici dei vaccini COVID-19 qui.
si, finiamo di autodistruggerci
saranno contenti gli “immortali”
che ridono delle nostre incapacità
il mondo dopo la prima ondata di falsi vaccini è in preda ad una specie di ipnosi. Non serve a nulla spiegare,dimostrare con studi scientifici affidabili
che andiamo verso il declino.