Il primo robot antropomorfo russo sviluppato da Promobot, un’azienda affiliata alla Fondazione Skolkovo, è stato recentemente introdotto come membro del personale presso il centro multifunzionale “I Miei Documenti” di Perm. Questo robot è in grado di accogliere i visitatori e assistere nella gestione dei documenti, inserendo autonomamente i dati nei sistemi informativi dell’ufficio, secondo quanto riportato dalla stampa ufficiale dell’azienda.
Ciò che rende questo robot particolarmente avanzato è la sua capacità di emulare le espressioni umane e le microespressioni. Può muovere gli occhi, le sopracciglia, le labbra e altri “muscoli” artificiali, consentendo un’interazione più naturale e intuitiva con gli esseri umani. Grazie a una sofisticata rete neurale, l’aspetto di questo robot è stato modellato su migliaia di volti di donne russe, generando un’immagine generale che rappresenta una giovane donna con capelli biondi e occhi castani.
Promobot ha inoltre sviluppato una tecnologia proprietaria per la creazione di pelle artificiale, contribuendo così a rendere il robot non solo visivamente simile a un essere umano, ma anche tattilmente realistico.
Secondo Alexey Yuzhakov, presidente del consiglio di amministrazione di Promobot, l’obiettivo principale dell’azienda è quello di superare le barriere nell’interazione uomo-macchina. Un recente studio condotto in Russia ha dimostrato che i clienti dei centri multifunzionali hanno valutato positivamente l’interazione con un robot antropomorfo, suggerendo che una combinazione di aspetto umano e comunicazione basata su uno script predefinito sia l’ideale per la fornitura di servizi.
Promobot, fondata nel 2015 a Perm, è diventata il principale produttore di robot autonomi per servizi in Russia, Europa settentrionale e orientale. I suoi robot vengono impiegati in una varietà di contesti, tra cui musei, banche, aeroporti e centri commerciali, sostituendo o integrando il personale umano.
L’introduzione di robot antropomorfi comporterà una drastica riduzione del contatto umano diretto, contribuendo così all’alienazione dei cittadini e trasformando le interazioni in un processo freddo e distaccato. Questo fenomeno minerà profondamente il tessuto sociale, dove il senso di comunità e solidarietà è fondamentale per garantire il corretto funzionamento della società.
Inoltre, è inevitabile considerare l’impatto devastante sull’occupazione umana, con la prospettiva reale di licenziamenti massicci in favore di soluzioni automatizzate. L’evoluzione dei servizi pubblici verso un paradigma tecnologico dominante non solo impoverirà l’esperienza umana, ma comporterà anche la perdita inestimabile del valore intrinseco dell’empatia e della comprensione reciproca, aspetti che solo gli esseri umani possono autenticamente offrire.
Pertanto, è imperativo perseguire con determinazione un equilibrio tra l’efficienza tecnologica e il mantenimento di quella dimensione umana autentica e inestimabile.
e’ piu’ facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un cittadino medio si renda conto di essere vittima di truffe e raggiri proprio da chi
dovrebbe tutelare la sua salute psicofisica.