Secondo un rapporto, Donald Trump ha discusso più volte con i suoi principali collaboratori alla Casa Bianca la necessità di invadere il Venezuela.
Trump ha menzionato pubblicamente l’opzione di un intervento militare nell’agosto del 2017, ma le sue considerazioni erano più ampie e persistenti di quanto dichiarato pubblicamente, secondo quanto riportato dall’Associated Press.
Il giorno prima di questa dichiarazione pubblica, Trump ha sorpreso i suoi alti funzionari durante una riunione nello Studio Ovale, chiedendo perché gli Stati Uniti non potessero intervenire per rimuovere il governo di Nicolás Maduro, sostenendo che il disfacimento politico ed economico del Venezuela fosse una minaccia per la regione.
I funzionari dell’amministrazione hanno cercato di dissuaderlo dall’idea, ma sembra che non abbiano avuto successo nel convincere il presidente.
Successivamente, Trump ha ribadito l’opzione militare durante una conversazione informale con il presidente colombiano Juan Manuel Santos e in seguito durante una cena privata con stati alleati dell’America Latina durante l’assemblea generale delle Nazioni Unite.
Durante quella cena, Trump ha chiarito che stava ignorando il consiglio dei suoi collaboratori.
“Il mio staff mi ha detto di non dirlo”, ha detto Trump, chiedendo poi a turno agli altri leader seduti al tavolo se fossero sicuri di non volere una soluzione militare.
Tuttavia, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale, H.R. McMaster, è riuscito a dissuadere Trump da questa idea, evidenziando i pericoli e le conseguenze di un’azione militare di tale portata. McMaster avrebbe sottolineato il rischio di una destabilizzazione ancora maggiore della regione, la possibile perdita di vite umane sia tra la popolazione civile venezuelana che tra i militari americani, nonché le complicazioni diplomatiche e politiche che un’invio di truppe avrebbe comportato.
Di conseguenza, l’interesse di Trump per l’idea di un’invasione militare nel Venezuela si è gradualmente affievolito dopo aver ricevuto consigli da McMaster e altri funzionari dell’amministrazione, considerando l’opzione di un’azione militare diretta una soluzione non preferibile o fattibile per affrontare la situazione nel Venezuela.
Ma il Venezuela non è l’unico paese che ha minacciato direttamente. Sempre nel 2017, ha avvertito la Corea del Nord dell’imminente “fuoco e furia” e della distruzione totale se il paese avesse minacciato gli Stati Uniti con le sue armi nucleari e i suoi missili. Tuttavia dopo il vertice con Kim Jong-un a Singapore, Trump ha cambiato approccio riguardo ai conflitti militari. Su suggerimento dei suoi generali, ha enfatizzato che un conflitto militare sarebbe stato impraticabile e avrebbe comportato la perdita di milioni di vite umane.