In seguito a un grave incidente in cui un autobus della compagnia “La Linea” è precipitato da un cavalcavia a Mestre, si sta discutendo della possibilità che le famiglie delle vittime e dei feriti non ricevano alcun risarcimento a causa di una clausola nelle polizze assicurative, nota come “caso fortuito”. Questa clausola potrebbe esonerare l’assicurazione dall’indennizzare le vittime se il malore dell’autista, che è deceduto nell’incidente, fosse confermato come un caso fortuito, secondo quanto stabilito dall’articolo 2051 del codice civile che dice:
“ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.
Le indagini stanno cercando di determinare se l’incidente sia stato effettivamente causato da un caso fortuito o da altre circostanze come una manovra azzardata o un guasto al mezzo. L’assicurazione ha dichiarato un massimale di 50 milioni di euro per il risarcimento delle vittime, ma il risultato delle indagini e dell’autopsia svolge un ruolo fondamentale in questa questione.
L’incidente è avvenuto su un cavalcavia a Mestre, con 21 vittime identificate e 15 feriti, tra cui una bambina di un anno e mezzo. Le vittime includono turisti stranieri, tra cui molti ucraini. Le cause dell’incidente sono ancora oggetto di indagine, con l’ipotesi di un malore dell’autista, una manovra azzardata o un guasto al veicolo. L’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Venezia per omicidio stradale plurimo contro ignoti, e si sta esaminando anche il guardrail del cavalcavia per eventuali irregolarità che potrebbero aver contribuito all’incidente.
se il malore presunto era dovuto ad effetti collaterali ” vaccini “, l’assicurazione non pagherà di certo e l’INAIL aumenterà i casi di
incidenti sul lavoro. Se l’autista era italiano perfino l’INPS sarà
felice di una pensione futura in meno. O di riffa o di raffa questi
malori sono provvidenziali solo per determinati indirizzi finanziari
che vengono poco nominati.
Gli ucraini rischiano più con Zaia che con zelensky