L’eccidio di Porzus fu un evento tragico avvenuto il 7 febbraio 1945, presso le malghe di Porzûs, situato nella regione del Friuli-Venezia Giulia, in Italia.
L’eccidio di Porzus si verificò quando alcuni membri della Brigata Osoppo, che avevano posizioni politiche diverse e non condividevano la linea comunista del gruppo, furono considerati traditori e collaborazionisti dagli altri membri. In risposta a queste divisioni, i membri della Brigata Garibaldi affiliati al Partito Comunista Italiano diretto dal CLN presero la decisione di giustiziare i loro compagni dissidenti.
L’evento è stato considerato un tragico episodio di violenza e divisione all’interno del movimento partigiano italiano.
A Porzûs si trovava il comando del Gruppo delle Brigate Est della Divisione Osoppo, guidato da Francesco De Gregori, noto come “Bolla”. La formazione Osoppo operava in un’area dominata dalle forze garibaldine comuniste, che erano state inserite nell’esercito di liberazione della Jugoslavia. Le tensioni e i rancori nazionalistici tra gli italiani e gli slavi contribuirono alle motivazioni ideologiche di entrambe le fazioni.
In risposta alle continue proteste degli Osoppo contro la politica di collaborazione della Brigata Garibaldi e le mire nazionalistiche jugoslave, le componenti comuniste del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) di Udine ordinarono un attacco alla sede del comando Osoppo. Circa cento membri dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica), guidati da Mario Toffanin detto “Giacca”, furono inviati sul posto.
L’ordine ai gappisti – secondo la ricostruzione processuale – era stato messo per iscritto dal vicesegretario della federazione del PCI di Udine – Alfio Tambosso “Ultra” – nei seguenti termini:
«Cari compagni, vi trasmetto, per l’esecuzione, l’ordine pervenuto dal Superiore Comando Generale. Preparate 100-150 uomini, completamente armati ed equipaggiati, con viveri a secco per 3-4 giorni, da porre alle dipendenze della divisione Garibaldi Natisone operante agli ordini del Maresciallo Tito.
Vi raccomando la precisa esecuzione del presente ordine, che ha carattere di estrema importanza per il prossimo avvenire. Non appena gli uomini saranno pronti, mi avvertirete immediatamente. Provvedete ad eseguire rapidamente e cospirativamente. Gli uomini dovranno sapere solo quando saranno in viaggio.
Quando verrò da voi, e cioè fra qualche giorno, spiegherò meglio ogni cosa. Ricordate che ne va del buon nome GAP e che è cosa di massima importanza. L’armata Rossa gloriosa avanza e ormai i tempi stringono. Fraternamente. Ultra 24.1.1945»
Con un inganno, “Giacca” catturò “Bolla” e altri comandanti degli Osoppo e li fucilò immediatamente. Gli altri membri degli Osoppo presenti sul posto furono successivamente fucilati, ad eccezione di due che accettarono di unirsi ai GAP.
Questo tragico evento provocò la morte di 17 membri delle Brigate Osoppo, inclusi i comandanti Francesco De Gregori “Bolla” e Gastone Valente “Enea”.
L’eccidio di Porzus rappresenta uno dei tanti tristi episodi della storia italiana, in cui le divisioni interne all’interno del movimento partigiano portarono a violenze e omicidi tra i partigiani stessi. L’evento sollevò dibattiti e controversie nel dopoguerra riguardo alla lotta partigiana e alle sue implicazioni politiche e ideologiche. Questo tragico evento smentì l’immagine romantica e unitaria spesso associata alla lotta partigiana, lasciando un ricordo amaro.
L’eccidio ebbe rilevanti seguiti giudiziari con un lungo processo, che si concluse con pesanti pene, peraltro in grandissima parte non scontate a causa della fuga di un sostanzioso numero di imputati in Jugoslavia o in Cecoslovacchia, nonché per i vari provvedimenti di amnistia e indulto che si susseguirono dopo la guerra.
Pertini un’altra miseria italiana