Così all’improvviso, alla soglia della meritatissima pensione, se ne è andato il dottor Stefano Bianucci. Sarà l’autopsia, in programma il prossimo 23 settembre, a stabilire le cause di un decesso che ha lasciato sbigottita la famiglia e una città intera. Perché sì, il dottor Bianucci a Viareggio era un professionista conosciutissimo e ben voluto da tutti con migliaia di pazienti che, nel corso della sua quarantennale esperienza, avevano affidato la propria salute alle sue esperte mani.
“Stefano – racconta la moglie Piera – da giorni non si sentiva bene. Aveva sovente dei dolori, faceva fatica ad addormentarsi e soffriva di stomaco, ma nonostante questo non aveva abbandonato i suoi pazienti continuando ad esercitare regolarmente fino all’ultimo nel suo ambulatorio di via Fratti. Così è stato anche lunedì quando l’ho accompagnato al Pronto Soccorso nel tardo pomeriggio. Dopo una prima serie di controlli, attorno alle 18.30 ha avuto un mancamento e non si è più ripreso”.
Spirito gioviale e scherzoso, Bianucci si era laureato in medicina e chirurgia e, dopo aver prestato servizio come guardia medica, aveva intrapreso la strada privata di medico di famiglia.
“Aveva un sorriso per tutti e la battuta pronta – ricorda ancora la moglie Piera –. Era il suo modo per sdrammatizzare e allontanare le paure dei pazienti che arrivavano in ambulatorio talvolta comprensibilmente angosciati. Per me e per i miei due figli, Elisa e Michele, resterà sempre un grande onore il fatto di aver potuto condividere la nostra vita con lui”.
Bianucci a novembre avrebbe compiuto 68 anni.
è inutile l’autopsia, solo una perdita di tempo e denaro, tanto l’esito sarà nessuna correlazione; se poi spingeva per il va((ino e se lo è fatto pure lui, trattasi di suicidio