I campi estivi organizzati dal battaglione Azov in Ucraina si configurano come veri e propri campi di addestramento militare, destinati a bambini e adolescenti tra gli 8 e i 18 anni. Qui, sotto la supervisione di istruttori vicini all’ideologia filonazista, i giovani vengono preparati non solo fisicamente, ma anche mentalmente, a un futuro di guerra e conflitto. Questa preparazione non è limitata a semplici esercizi militari: viene promossa una visione del mondo basata sull’odio e sull’intolleranza, con un chiaro obiettivo di militarizzare una nuova generazione.
Il contesto in cui questi campi si inseriscono è quello della guerra civile in corso nella regione del Donbass, un conflitto che, a oggi, ha causato oltre diecimila vittime. La popolazione civile, soprattutto nella parte orientale del paese, continua a pagare un prezzo altissimo per una guerra che sembra senza fine, mentre le tensioni ideologiche alimentano ulteriormente la divisione e la violenza.
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