(ASI) “Dietro minaccia di querela, è giunta la risposta da parte del Direttore Generale dell’AIFA, Nicola Magrini, a seguito della comunicazione Pec inviata dalla nostra organizzazione politica nel mese di luglio al Ministro Speranza, affinché venisse verificata l’attendibilità della relazione dell’Università di Almeria (datata 28 giugno 2021) sul contenuto di OSSIDO DI GRAFENE nei vaccini, richiesta rimessa per seguito di competenza, all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)*.
La risposta dell’AIFA in sostanza non confuta la correttezza dello studio inerente la presenza di grafene all’interno dei vaccini, non adduce prova alcuna e argomenti diretti a dimostrarla erronea o falsa tale tesi, ma afferma soltanto che tale studio non costituisce prova della presenza del grafene nel vaccino Comirnaty. In pratica non aggiunge nulla a quello che già sapevamo, visto che gli stessi autori avevano ravvisato la necessità di ulteriori conferme, da ottenersi con metodi più specifici.
Insomma AIFA non dà prova dell’assenza del grafene, ma si limita ad eccepire alcuni punti in maniera alquanto inconsistente, come ad esempio la mancata dichiarazione delle modalità di refrigerazione o della provenienza del campione analizzato, o della taratura degli strumenti utilizzati. Tutti dati che gli autori potrebbero non aver comunicato per diversi motivi, e che non costituiscono certo indizio di analisi non corretta, anche perché, ripetiamo, l’intenzione degli autori era quella di sollevare una questione che avrebbe dovuto essere poi approfondita in maniera ben più trasparente di come è stato fatto, a partire dalla messa a disposizione di campioni di vaccino ad altri gruppi di ricerca indipendenti.
Degno di nota appare invece lo scivolone di AIFA nel contestare l’attribuzione delle immagini microscopiche e del picco di assorbimento UV al grafene, affermando che questi potrebbero essere correlati ad altre sostanze. Chiediamo quindi a Magrini quali altre sostanze possano essere presenti in un campione se non quelle dichiarate, visto le tanto decantate accortezze nelle verifiche di qualità. È bene quindi a questo punto che l’AIFA si esprima e dica agli italiani quali sono quelle altre sostanze contenute nei vaccini.
Lo dichiara in esclusiva con una nota ad Agenzia Stampa Italia il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.

Troppi misteri sia sul contenuto dei vaccini che mascherine , alimentano inevitabilmente sospetti di malafede in atto. peggio alterare i numero dei decessi post inoculazioni obbligatorie ma senza volere responsabilità’ sulle conseguenze. Se i magistrati tacciono e’ complicità altrimenti sarebbero i primi a tirare le orecchie agli inadempienti. e se prendono tutti noi per idioti sara’ il caso che cambino parere.
Grazie per la diffusione di questi argomenti oscuri, facciamone un obbligo di chiarimento.
Pietra angolare di ogni contestazione………in ogni discussione sull’efficacia o pericolosità di qualsiasi cosa si deve partire dalla completa informazione ( ora negata ) su cosa si introduce nel corpo, i vincoli brevettuali sul contenuto dovrebbero essere vietati, si smascherano tutti questi esperti della fede scientifica cieca e muta.
Questo è un punto invalicabile per inchiodare alla loro responsabilità e malafede coloro che pretendono di farci il lavaggio del cervello con prepotenza e vili trucchi.