Conoscere la storia di Tremante è conoscere la storia della libertà di scelta in Italia.
Giorgio Tremante, geometra di Verona, padre di quattro figli, tre dei quali vittime della somministrazione del «Sabin», il vaccino contro la poliomielite obbligatorio secondo la Legge n. 51 del 4 febbraio 1966.
Tutto ha inizio nel 1965, quando Marco, il primogenito, viene colpito da una malattia misteriosa. I sintomi che emergono, come disturbi del linguaggio, movimenti oculari incontrollati, tremori, vengono poi attribuiti da alcuni medici al vaccino Sabin. La tragica fine di Marco arriva nel 1971, quando muore a soli 6 anni. Un anno prima, il secondo figlio viene al mondo, senza manifestare alcuna reazione negativa. Ma sei anni dopo, nascono Alberto e Andrea, i gemelli, destinati a vivere un inferno simile, caratterizzato da “immunodepressione“. Fra i due, Andrea è colpito più duramente: ricoverato d’urgenza per gravi problemi respiratori causati da un deficit immunitario, muore a 4 anni nel 1980. Il gemello Alberto sopravvive, ma è condannato a vivere con gravi danni cerebrali.
Giorgio Tremante, guerriero infaticabile, ha dedicato la sua vita a far emergere la verità sulle devastanti conseguenze dei vaccini e a difendere la libertà di scelta terapeutica. La città di Verona ha voluto onorarlo intitolandogli una piazza, mentre il suo impegno nel campo dei danni da vaccino ha ottenuto risultati straordinari. È la storia di un padre che ha combattuto contro ogni istituzione che osava negare l’esistenza dei gravi effetti collaterali dei vaccini. Giorgio Tremante ci ha lasciato nel 2017.
Nel ricordo di Giorgio Tremante, ci impegniamo a portare avanti la sua eredità, affrontando ogni ostacolo con coraggio e fermezza. La nostra determinazione è alimentata dalla speranza di un futuro in cui la verità sia riconosciuta e la libertà di scelta sia rispettata.
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