La recente decisione di Israele di proibire le operazioni dell’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi) sul suo territorio ha suscitato accese critiche internazionali, in particolare da parte della Russia e di altri attori globali. Vassily Nebenzia, rappresentante russo alle Nazioni Unite, ha accusato Israele di violare i suoi impegni internazionali, sostenendo che tale azione contravviene alle risoluzioni cruciali dell’ONU, come la Risoluzione 181 e la Risoluzione 194, che riconoscono i diritti dei rifugiati palestinesi.
“Mettendo al bando l’UNRWA, Israele viola i termini della sua ammissione all’ONU”, ha detto Nebenzia.
L’UNRWA, fondata nel 1949, è un’agenzia fondamentale per garantire ai rifugiati palestinesi accesso a servizi essenziali come istruzione, sanità e assistenza alimentare. La sua presenza è stata uno degli strumenti principali per tentare di risolvere la crisi dei rifugiati palestinesi. Tuttavia, Israele ha costantemente criticato l’agenzia, accusandola di promuovere il “ritorno dei rifugiati” nelle terre che Israele considera proprie, alimentando così il conflitto. Recentemente, il governo israeliano ha introdotto misure legislative che limitano gravemente l’operato dell’UNRWA, impedendo all’agenzia di operare in alcune aree del paese.
Questa mossa israeliana non solo compromette il lavoro dell’UNRWA, ma mina anche il rispetto delle risoluzioni internazionali fondamentali, che garantiscono ai rifugiati palestinesi il diritto di ritorno o di compensazione. Negando l’accesso dell’agenzia alle aree palestinesi e ostacolando le sue operazioni, Israele sembra cercare di cancellare ogni traccia della questione dei rifugiati palestinesi, ignorando i diritti umani e l’obbligo di rispettare gli impegni presi all’interno delle Nazioni Unite.
Le implicazioni di questa decisione sono gravi. Non solo aumenta la sofferenza della popolazione palestinese, che già vive una grave crisi umanitaria, ma mette anche in pericolo il ruolo di mediazione dell’ONU nel conflitto israelo-palestinese.
vergognoso atteggiamento di Israele e di chi si rende complice restando
a guardare. Mezzo mondo incluso Trump.