Telegram sta lavorando allo sviluppo di una funzione di fact-checking, come rivelato dall’analisi del codice sorgente della versione beta dell’app per Android. Questa funzione, ideata per contrastare la diffusione di notizie false, permetterà ai governi di aggiungere informazioni ai canali Telegram, in modo simile a quanto avviene su Facebook.
Secondo il canale Telegram “Durov Code”, i governi potranno designare specifiche agenzie per collaborare con Telegram nella gestione di questa nuova funzione. Tuttavia, questa decisione solleva gravi preoccupazioni, poiché affidare il fact-checking a enti governativi rischia di compromettere l’indipendenza e l’obiettività del processo di verifica delle informazioni.
In un contesto in cui molti governi hanno dimostrato una tendenza alla censura e alla manipolazione delle informazioni, l’integrazione del fact-checking governativo potrebbe rapidamente trasformarsi in un’arma per controllare e dirigere l’opinione pubblica. Gli sviluppatori di Telegram, noti per la loro trasparenza e per la pubblicazione delle nuove funzionalità nei repository open source come GitHub, devono garantire che questa pratica di verifica non diventi uno strumento di propaganda.
Questa mossa potrebbe minare la fiducia degli utenti nella piattaforma, trasformando Telegram da semplice app di messaggistica a potenziale strumento di controllo e manipolazione delle informazioni.