Ad agosto 2019, poco prima dell’arresto di Arbeed, le forze di occupazione israeliane hanno lanciato un’operazione contro i giovani palestinesi e arrestato più di 40 studenti dell’università di Birzeit.
Dopo l’arresto di Arbeed gli arresti si sono moltiplicati e, giacché a molti studenti è stato negato il diritto di difesa legale, si teme che anche molti di loro siano stati sottoposti a tortura.
Simili atti di tortura non sono una novità. Fin dalla creazione dello Stato di Israele nel 1948, l’Agenzia per la sicurezza israeliana (ISA) tortura sistematicamente i Palestinesi ricorrendo a diverse tecniche. Molti paesi hanno vietato per legge la tortura (che comunque è una pratica diffusa in nome delle esigenze di sicurezza dello Stato), ma Israele ha scelto una strada diversa: non ha vietato per legge l’uso della tortura, e i suoi tribunali autorizzano il ricorso alla tortura in caso di “necessità”. Ciò ha lasciato ampi margini all’ISA per ricorrere ampiamente alla tortura contro i prigionieri politici palestinesi.