Qualche minuto fa il fondatore di VK e Telegram, Pavel Durov, ha reso noti i dati sulla crescita della piattaforma che stiamo utilizzando.

“Sono numeri impressionanti: Nella prima settimana di gennaio Telegram ha superato i 500 milioni di utenti attivi mensili. Dopo di che, la piattaforma ha continuato a crescere: 25 milioni di nuovi utenti si sono iscritti a Telegram solo nelle ultime 72 ore. Questi nuovi utenti provengono da tutto il mondo: 38% dall’Asia, 27% dall’Europa, 21% dall’America Latina, 8% da Medio Oriente e Nord Africa.
Con mezzo miliardo di utenti attivi, Telegram ha ormai superato di slancio Twitter.
La crescita di Telegram è iniziata molto prima della recente ondata di censura da parte dei big tech, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che il recente picco sia dovuto a quest’ultima.
Se, da un lato, questa crescita dimostra il potenziale di questa piattaforma e conferma la validità della nostra scelta preventiva, dall’altro presenta anche una serie di rischi di cui tenere conto e solleva una serie di interrogativi.
L’arrivo in massa di utenti espulsi o non più a proprio agio su altre piattaforme, ad esempio, avrà come inevitabile conseguenza un incremento degli attacchi nei confronti di Telegram da parte dei media tradizionali e della politica. Un articolo del New York Times di oggi lascia pochi dubbi in proposito.
Prepariamoci dunque alla fatale crociata dell’establishment contro questa piattaforma, che potrà avvenire su più livelli (normativo, comunicativo e tecnologico mediante possibili blocchi lato rete o lato device) nell’intento di eliminare una “pericolosa” voce ancora libera e non controllata dai big tech di Silicon Valley”.